venerdì 19 agosto 2016

ALAGNA, QUANDO LA CULTURA SPOSA LA COLTURA



Marsala e Vermouth, Zibibbo e Moscato, vini aromatizzati e liquorosi: il meglio della Sicilia servito nel bicchiere

 di Paola Cerana e Gaspare Signorelli

“La vita è troppo breve per bere vini mediocri”.
Così si esprimeva Goethe con la saggezza di chi sa apprezzare i piaceri dell’esistenza.
Per tutti quelli che la pensano come lui, uno dei tesori enologici d’eccellenza irrinunciabili è senza dubbio la Sicilia, terra di sole, di mare e di vigne benedette da un mix climatico particolarmente privilegiato. Qui non c’è spazio per la mediocrità, perché un bicchiere di vino esprime il meglio che la natura può dare. Ma, si sa, la generosità della natura non basta. Occorrono la sapienza, l’esperienza e la passione dell’uomo per trasformare la quotidiana realtà in qualcosa di speciale. In una parola occorre che la cultura sposi la coltura, e l’opera d’arte è fatta.
Alagna: una famiglia, tre generazioni
Una delle famiglie siciliane che ha elevato la qualità enoica locale alla massima potenza è quella di Giuseppe Alagna il quale, nella prima metà del ventesimo secolo, avviò l’omonima azienda, intuendo le potenzialità del mercato vitivinicolo dell’isola. Conoscenze agricole e imprenditoriali sono state poi tramandate al figlio Antonio che ha fatto crescere l’impresa in termini di fatturato, di capacità e di numero di dipendenti. Un successo passato nelle mani di Ercole che attualmente rappresenta la terza generazione di imprenditori orgogliosi delle proprie radici. Suo il merito di avere implementato le dimensioni dell’azienda ma soprattutto di aver raggiunto livelli qualitativi eccelsi, riconosciuti ovunque grazie anche alle iniziative commerciali intraprese con partner esteri per l’esportazione dei vini nel nord Europa.
L’Azienda: tradizione e imprenditorialità
Attualmente 50.000 ettolitri di vino distribuiti in cisterne in acciaio, cemento, vetroresina e botti in legno di grandi dimensioni rappresentano l’inestimabile tesoro dell’azienda. Entrare qui per assistere direttamente alla lavorazione delle uve significa immergersi in un effluvio di profumi e aromi che raccontano tutto l’amore della Sicilia per il vino. Una vasta gamma di macchinari per la produzione e l’affinamento del prodotto finale, tra cui un sofisticato sistema di pigiatura delle uve, dimostrano come la mano dell’uomo sappia nobilitare il valore intrinseco della terra, aggiungendo qualità alla generosità.
Il Marsala è re tra i prodotti Alagna e ad esso è dedicata un’area speciale di invecchiamento dei vini dove riposano solenni le botti di rovere. Qui si utilizzano rigorosamente sistemi di produzione tradizionali, come il Soleras e l’alcolizzazione dei mosti.
Il territorio, culla di qualità
Circa 50 ettari di terreno distribuiti nei comuni di Marsala, Mazara, Trapani e Salemi offrono i preziosi vitigni per la produzione dei vini Alagna: Zibibbo, Nero d’avola, Grillo, Catarratto, Inzolia e Damaschino. Naturalmente si tratta di uve locali che si abbeverano di un microclima unico in tutta l’isola, per questo i vini nati qui rappresentano la carta d’identità enoica del trapanese.
L’Azienda valorizza il territorio utilizzando tecniche sia tradizionali sia moderne: sistemi antichi come l’alberello e la controspalliera affiancano la raccolta meccanica, unendo alla sensibile attenzione per i vitigni l’indispensabile efficienza del lavoro manuale. Il tutto si svolge cercando di minimizzare l’impatto ambientale per preservare un patrimonio naturalistico che ha radici lontane e che attraverso la gentilezza dell’uomo chiede d’essere tutelato e valorizzato.
Una visita in Azienda è il modo migliore per toccare con mano una realtà enologica antica in continuo divenire e una degustazione guidata diventerà un’esperienza indimenticabile che imprimerà per sempre il buono e il bello della Sicilia nella mente e nel cuore.
E se - chiosando Goethe - la vita è troppo breve per bere vini mediocri, di certo vini eccelsi come questi la rendono più lunga e piacevole!

Le eccellenze Alagna
Re dell’Azienda è il Marsala Garibaldi Dolce che è stato premiato con la Medaglia d'Argento al Concours Mondial de Bruxelles 2016.
Il Marsala proviene da una base di quattro vitigni differenti: Grillo, Catarratto, Inzolia e Damaschino.
Da questa base si aggiunge alcool per fermare il processo. In molti casi un tocco di mosto cotto rende il vino più amabile e più scuro.
L’invecchiamento dev’essere di due anni, maturato in grandi botti di rovere che innescano una leggera ossidazione, causa principale dei suggestivi colori ambrati del Marsala.
Tutti i vini vengono prodotti secondo le regolamentazioni italiane per ottenere la “Denominazione di Origine Protetta” che garantisce elevati standard di qualità per i consumatori.
I marsala Alagna sono:
Marsala D.O.P. Superiore Garibaldi Dolce
Marsala D.O.P. Fine I.P.
Marsala D.O.P. Superiore S.O.M.
Marsala D.O.P. Vergine

I vini aromatizzati si dividono in due categorie: quelli con base Marsala e il Vermouth.
I tre Marsala aromatizzati (Cremovo, Crema Mandorla e Crema Caffe) sono prodotti mescolando il Marsala Fine con essenze aromatiche. Oltre ad essere apprezzati in purezza sono spesso impiegati nella pasticceria locale che sposa perfettamente queste sfumature di sapore.

I vini liquorosi (Zibibbo e Moscato) sono prodotti utilizzando il vitigno zibibbo sinonimo di Moscato d’Alessandria (d’Egitto), estremamente originale poiché può essere coltivato solo in provincia di Trapani, compreso Pantelleria, Ustica e le Isole Pelagie (Linosa e Lampedusa). Questi vengono vinificati utilizzando un processo tradizionale nel quale la fermentazione è bloccata con un'aggiunta di alcool che fa sì che gli zuccheri presenti nel vino derivino integralmente dalle uve.
Il vino Zibibbo seduce con un sapore vellutato e tonalità più tenui che lo rendono sposo perfetto per dolci dai sapori delicati come frutta o creme. Moscato e Zibibbo si distinguono per il periodo di raccolta: le uve necessarie per produrre il Moscato vengono raccolte in un periodo tardivo cosicché queste appassiscano su pianta e rendano il prodotto finale più ambrato e con un sapore più intenso.

I vini da tavola (Grillo e Nero D’avola) sono prodotti utilizzando dei vitigni autoctoni in purezza e senza l’uso di barrique. Alagna ha deciso di puntare su uve locali perché crede profondamente nel valore dei frutti della sua terra. Inoltre ha scelto di non corrompere queste uve con altri vitigni internazionali per dare l’opportunità al consumatore di sorseggiare la Sicilia in purezza.

Vino Santa Messa, rigorosamente “ex genimine vitis” nel rispetto delle prescrizioni del diritto canonico, è prodotto sotto il controllo del vicario foraneo con l’autorizzazione vescovile. E’ in versione Bianco e Rosso.

Vino Cotto, è un Mosto di uve caramellizzato. Il più antico dolcificante della storia, chiamato anche sapa o saba, è un eccellente condimento di dolci, frutta, formaggi e carni. Si ricava dalla lenta cottura del mosto d’uva a fiamma diretta e non contiene alcool. Il suo utilizzo spazia da base nella preparazione del vino Marsala Ambra (che ne contiene un minimo dell’1%) alla cucina. Viene impiegato infatti nella preparazione di alcuni dolci tipici, i Mustazzoli (semola e vino cotto); in particolare si usa il giorno di Santa Lucia quando, per tradizione, si prepara la Cuccia (frumento e ceci cotti) servita con la preziosa aggiunta del vino cotto. Alcuni cuochi lo utilizzano per dare un tocco estetico alle portate.

Il Vermouth è prodotto utilizzando il vino bianco o rosso con l’aggiunta di un gran numero di erbe ed alcool che lo rendono profumato e gradevole sia alla vista sia al palato. Entrambi sono molto apprezzati come aperitivo, nella preparazione di cocktail e in pasticceria.

www.alagnavini.com

Pioggia albifera


Come dentro una fiaba. Acqua, aria e silenzio…
Il bozzolo di nuvole piano piano si dissipa e il lago si risveglia con un’aria vagamente ottobrina che tutt’a un tratto fa dell’estate un ricordo.
Eppure la pioggia albifera deve avergli regalato gioia, non tristezza.
Sono gli umani a subire un sentimento ombroso di fronte all’inatteso grigiore del mattino che ruba il sorgere del sole. Gli animali al contrario si beano di quel dono, l’acqua del cielo che sposa l’acqua del lago. Per questo forse oggi sembrano cantare in maniera diversa.
La famiglia di svassi pare più arzilla, i due piccoli sembrano pazzerellare di vita e ha dell’incredibile che da due creaturine così minuscole possa levarsi una voce così potente! 
L’airone cenerino, che di solito riposa sornione sul pontile, spicca il volo con un grido stridulo che echeggia a lungo nell’aria. L’eleganza del suo battito d’ali sfida quella dei due cigni, troppo impegnati nella loro bianca danza per curarsi di quel principe alato.
Anatre e folaghe, nella loro buffa modestia, punteggiano il lago a manciate e sembrano chiacchierare tra loro come le comari che si ritrovano la mattina al mercato di un qualunque paesello di campagna. 
Mentre i gabbiani volteggiano bassi, con canti insieme ridenti e lamentosi, ognuno a caccia del suo pesce che curioso guizza ardito in superficie per spiare il mondo capovolto.
Un mondo che sembra una fiaba. Acqua, aria e silenzio…