lunedì 13 giugno 2016

Sincronicità


Capita, a volte, di sentire un’inspiegabile attrazione per qualcuno che non si conosce, o che si conosce appena. 
Magari attraverso poche righe scritte, qualche foto, o qualche scambio di battute nude di voce. Un’attrazione non banale, che trascende la superficie della pelle e che stringe un dialogo silente direttamente con la mente.
Forse è una casualità, forse un’illusione, eppure qualcosa mi dice che quando quest’inspiegabile richiamo verso una persona apparentemente estranea bussa alla porta della nostra vita, un significato c’è. 
L’esistenza è colma di segni di cui non siamo consapevoli, o davanti ai quali siamo ciechi, disarmati, impotenti. Bisogna aprire bene gli occhi per coglierli, gli occhi interiori, quelli della mente o dell’anima…qualunque sia la differenza. Forse chi si è più avvicinato alla verità, se una verità esiste, è stato Jung che ha saputo vedere ‘oltre’ e interpretare le pure coincidenze in coincidenze significative, dando loro un nome: sincronicità.
Ecco allora che immagino quest’attrazione come un fluido ipnotico sotteso tra due estranei che stranamente si sentono, si cercano, si sfiorano e a piccoli passi si trovano. Lontani eppure vicini, chiamati a frugare con eccitata curiosità e reciproco rispetto l’una dentro l’altro, senza sapere perché.
Sarà una casualità, sarà un’illusione, sarà una coincidenza...significativa.

Ma io sto pensando a te. E so che tu stai pensando a me.