mercoledì 15 gennaio 2014

L'improbabile




Ero come un fiammifero
che non chiedeva altro ch’essere acceso.
Tu mi hai acceso.
Solo per bruciarmi del mio stesso fuoco.

(farfugliante scritta in matita di un’adolescente inquieta, ritrovata sull’ultima pagina di un libro del 1980, intitolato “L’improbabile”, di Yves Bonneffoy. E mi domando se, nonostante il tempo, quell’adolescente sia cambiata)

SOTTO UN MARE DI STELLE



Da Casa Mirabile, con amore

E’ una notte incantevole.
Una di quelle che capitano solo da bambini, nei sogni o nelle favole. Una di quelle notti che non si dimenticano più.
Rimasta finalmente sola, mi beo distesa sotto un mare di stelle che pare cancellare ogni dubbio sull’esistenza di un Creatore che l’abbia voluto lì per custodire desideri segreti e mortali speranze. Tutt’attorno silenzio. Solo alberi di ulivi, viti, fichi d’india e agrumi e nascosti nell’oscurità conigli e lepri, rifugiati nel sonno prima che le prime luci dell’alba li riportino a saltellare nel verde. Non che io li veda ora, ovviamente, ma ripenso alla mattina di questo stesso giorno quando, affacciata alla finestra della mia camera per godere del primo sole, avevo visto nell’erba spuntare le buffe orecchie di quelle creature in libertà che giocavano a rincorrersi attorno alla piscina, beatamente ignari della presenza umana.
Mi trovo a Menfi, un paese delizioso in provincia di Agrigento, nella Sicilia meridionale, sopravvissuto finora all’orda barbarica del turismo costiero e ancora fortemente legato alla tradizione agricola dei suoi abitanti. In grembo a un colle, esattamente dove mi trovo io, sorge Casa Mirabile, un antico Baglio immerso in un generoso uliveto e ricche distese di viti, ulivi e agrumi. Edificato nel 1800, destinato in origine alla lavorazione del vino, oggi Casa Mirabile è un Relais finemente ristrutturato grazie alla passione di Fabiola e Lillo Barbera che, con paziente ricerca e raro buon gusto, hanno riportato questo luogo allo splendore di un tempo. 
Mentre inseguo con lo sguardo rapito due stelle cadenti, ripenso a quel che mi ha raccontato la mattina il padrone di Casa, Lillo, e mi sento improvvisamente risucchiare fuori dal tempo. Casa Mirabile, infatti, era un’Antica Riserva del XVII secolo, proprietà di un ricco nobiluomo agrigentino che la volle regalare alla sua adorata in segno d’amore. Scelse proprio quella casa in collina affinché ella ogni mattina potesse svegliarsi guardando il mare, che tanto amava, rimanendo tuttavia protetta dalla calura sicula, talora impietosa, che avrebbe mal sopportato provenendo del freddo Nord Europa. La nobildonna scelse gli arredi portando con sé il tocco della sua terra d’origine e si dedicò con passione al giardino circostante, finché il nobiluomo rimasto vedovo poté finalmente ritirarsi a vivere con lei e gioire insieme di quell’incantevole panorama per il resto dei loro anni.
Dal fascino del passato, alla seduzione del presente. Oggi Casa Mirabile è più bella che mai. Il restauro è frutto di uno studio accurato per mantenere i colori originali e anche la scelta dei complementi d’arredo ha rispettato le radici storiche, senza naturalmente trascurare tutti i dettagli che possano viziare gli ospiti durante la loro permanenza qui. Qui, dove la natura è ancora incontaminata e la mano dell’uomo è intervenuta su di essa con rispetto e gratitudine, per valorizzarla senza tradirla: la spiaggia bianca protetta dalle canne di bambù, i tramonti rosso fuoco, il profumo di ginestre e rosmarino, gli olivi secolari e i vigneti opulenti che raggiungono morbidi il mare per abbeverarsi di fresca salsedine.
E’ una posizione privilegiata quella di Casa Mirabile che concilia la quiete e la gaiezza del paesaggio con le bellezze storiche e artistiche dei dintorni. Dalla Valle dei Templi di Agrigento alla splendida Sciacca, dal parco archeologico di Selinunte alle ristoratrici acque calde di Montevago: un incanto senza paragoni, per gli occhi e lo spirito. Ma siccome anche il corpo pretende la sua parte, ecco sopraggiungere altri piaceri. La cucina di Casa Mirabile è una tentazione senza peccato, fatta con semplicità e genuinità, perché qui tutto viene direttamente dal mare e dalla terra tutt’attorno, senza intromissioni artificiali. Dalla prima colazione alla cena, Lillo coccola gli ospiti con proposte fuori del comune per la schiettezza dei sapori, soprattutto per chi viene dal nord, come me. Pane cunzato, per cominciare, con quell’olio e quell’origano e quei pomodorini che solo qui sprigionano tutto il profumo e il sapore del sole. Ed è solo l’inizio, in un crescendo di piacevoli attentati alla gola, cui è impossibile non cedere.
A Casa Mirabile ci si sente davvero a casa. Solo 11 camere, tutte arredate con sobria semplicità e buon gusto, mantengono un’atmosfera intima e informale allo stesso tempo, raccontando la sicilianità più autentica, quella raccontata in tante pagine di romanzi scolpiti nel tempo.
E così, mentre saluto l’ultima stella cadente in questa notte indimenticabile, sorrido al cielo ed esprimo un desiderio: quello di ritornare qui, sotto questo mare di stelle, almeno un’altra volta in vita mia.