domenica 1 dicembre 2013

I FRUTTI DEL SOLE RACCONTATI IN UN LIBRO: “GLI AGRUMI”


Dai Giardini delle Esperidi alle pendici dell’Etna: la Sicilia ospita Bayer CropScience per illustrare il nuovo volume di Coltura&Cultura


“La strada attraversava gli aranceti in fiore e l’aroma nuziale delle zagare annullava ogni cosa, come il plenilunio annulla un paesaggio … tutto era cancellato da quel profumo islamico che evocava urì e carnali oltretomba.”
Così scriveva nel 1958 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, spremendo in questo breve passo del Gattopardo il volto esotico della sicilianità più pura. Le arance, infatti, insieme alle 200 specie della famiglia degli agrumi, rappresentano il simbolo della Sicilia e insieme dell’Italia, essendo il nostro Paese il 4° produttore di agrumi al mondo, con un contributo siciliano di oltre il 55%.
Ma dietro questi numeri, certamente essenziali per capire l’importanza di un settore agricolo economicamente strategico anche all’estero, sta una storia affascinante: una storia secolare raccontata da piante e frutti che legano oriente e occidente, islam e cristianesimo, salute e alimentazione, uomo e terra.
Il nuovo volume “Gli Agrumi” della collana Coltura&Cultura di Bayer CropScience sintetizza il ricco retroscena di questi frutti, armonizzando in maniera fluida panorami storici, artistici, letterari e musicali con quelli più strettamente botanici, scientifici, salutistici ed economici. 63 autori hanno dato vita a oltre 600 pagine di sapere per il piacere di scoprire tutti i segreti di una grande famiglia di frutti, dagli aspetti più tecnici a quelli più lirici.
Il volume è stato presentato ufficialmente nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Catania, il 29 novembre. Così, un’uggiosa serata s’è colorata di sole grazie agli interventi degli oratori che hanno intrattenuto con aneddoti e curiosità il folto pubblico: il Rettore dell’Università Alessandra Gentile, i Professori Eugenio Tribulato (dell’Università di Catania) e Paolo Inglese (dell’Università di Palermo), membri dell’Accademia dei Georgofili e coordinatori scientifici del libro. Insieme hanno illustrato come cedri, limoni, pummeli, mandarini, lime e arance affondino le radici nella storia secolare dell’uomo; come l’arte li abbia sempre raffigurati quali simboli culturali, sacri e profani; e quali meccanismi la natura inneschi per rendere così belli e colorati questi frutti, tanto da ispirare pittori e poeti d’ogni tempo.  Con i docenti, Paola Sidoti - responsabile Business & Marketing Communications di Bayer CropScience in Italia – ha riassunto l’importanza del volume, confermando la volontà di Bayer di sposare coltura e cultura diffondendo in maniera piacevole contenuti articolati di realtà importanti spesso poco conosciute. Questo in virtù di un consumo più consapevole dei prodotti ma anche del piacere di esplorare le nostre radici, perché ogni “jardinum” (aranceto) non è solo lavoro, ricerca e profitto ma è innanzitutto un luogo fruttifero e dilettevole di storie tutte da scoprire.
“Il volume è uno strumento che coglie il vissuto positivo dei consumatori verso gli agrumi e che può contribuire a migliorare la capacità competitiva della produzione italiana. Questo libro è un elogio a coltivazioni bellissime e dai buonissimi frutti, - ha concluso Paola Sidoti - per fare cultura degli agrumi a 360° e premiare tutti gli agrumicoltori, a cominciare dai siciliani, avvicinando a questo mondo tecnici e appassionati che vogliono sapere come nasce un agrume, una spremuta o un grande profumo.
La presentazione del libro s’è conclusa con un concerto nella Chiesa di San Nicolò l’Arena, dove un coinvolgente duetto tra lo Stradivari 1715 del Maestro Matteo Fedeli e il pianoforte di Andrea Carcano ha aggiunto una nota poetica alla serata culturale. Una serata degna del Gattopardo!


Dove le Arance diventano Rosse
Per capire meglio la ricchezza dei contenuti del volume “Gli agrumi”, Bayer ha dato voce a una delle aziende trainanti del mercato agrumicolo siciliano. Situata a Lentini (SR), dove il microclima etneo è ideale per gli agrumi, la Società APAL O.P. della Famiglia Scrofani fa parte del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia: vanta 1000 ettari di terreni coltivati, 100 soci e 20000 tonnellate annue di frutti prodotti. Ma l’Azienda vanta soprattutto l’alta qualità dei propri prodotti, dalle arance Tarocco, Moro e Sanguinello a nettarine, albicocche e pesche, frutti che estendono l’attività a 10 mesi l’anno coprendo quasi tutte le stagioni. Visitando l’Azienda si capisce quanto sacrificio e passione occorrano per sostenere un mercato difficile e colmo di paradossi, dovuti per esempio a importazioni di arance estere a minor costo rispetto le nostre che sono invece più richieste dal mercato europeo. Se Cina, Spagna, Grecia o Marocco possono essere temibili dal punto di vista dei prezzi, non possono tuttavia competere con la Sicilia in quanto a generosità della terra (la convivenza di colate laviche con un terreno fertile, la presenza del mare e di un clima secco e caldo che rende le arance più rosse) e ad esperienza umana (una lunga tradizione famigliare che sposa una costante innovazione tecnologica).
E’ con questa esperienza che Filadeflo Scrofani e suo figlio Salvatore affrontano il mercato esportando oltre il 35% dei prodotti e soddisfacendo una richiesta estera sempre maggiore. La speranza è che anche il consumatore italiano diventi più consapevole della qualità dei ‘nostri’ prodotti, frutto di tradizione ma anche di ricerca scientifica e tutela ambientale.
E’ a questa voce appassionata che Bayer CropScience si unisce per far sì che gli Agrumi siciliani e italiani acquistino il giusto valore nella percezione collettiva e siano quindi più apprezzati e consumati anche a casa nostra.

Una sosta di piacere
A metà strada tra Siracusa e Catania sorge l’Agriturismo Badiula, immerso in un giardino coltivato prevalentemente ad agrumi, sorvegliato dallo sguardo severo dell’Etna e carezzato dalla mite brezza del Mediterraneo. Alla bellezza della natura l’agriturismo unisce la tipica ospitalità siciliana, fatta di genuinità e passione: 8 camere con ogni comodità, un ristorante interno e un Giardino d’inverno, un grazioso centro benessere e diverse attività sportive, oltre naturalmente alla produzione di prodotti tipici da degustazione. Imperdibili, a pranzo o a cena, la caponatina per cominciare in bellezza e la bavarese al mandarino per finire in dolcezza.

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