mercoledì 5 settembre 2012

Sacro e profano



E’ l’alba e i fantasmi notturni ancora aleggiano sul lago immobile, mescolando la malinconia della notte all’eccitazione del giorno. 
Mi ero addormentata coperta di sogni e mi sono risvegliata vestita di speranze. Ho carezzato ogni istante di questa notte con la stessa ardente passione che un religioso adopera quando sgrana le perle di un rosario. Non è, forse, anche il sogno una specie d’inconsapevole preghiera? E la speranza non somiglia, forse, alla necessità di fede?
Che sia rivolta a un Dio o a un Amore universale che trascenda ogni singolo fugace amore, l’Anima silenziosamente chiede di trovare il suo sentiero dove, finalmente, il corpo possa camminare allineato con la mente. Ma per far ciò, l’Anima ha bisogno di una Guida, la stessa che l’ha amorevolmente condotta fin dove è arrivata sinora. Altrimenti, si sentirebbe perduta.
Ecco, l’alba si sta dissolvendo per lasciare lentamente il passo alla mattina.
Insieme a lei, si dissolvono anche i miei sogni. 
Sopravvivono, invece, le speranze.